Nel panorama sempre più complesso della sicurezza informatica, la tecnologia è solo metà della soluzione.
L’altra metà? Sono le persone che ogni giorno utilizzano sistemi, applicazioni e dispositivi: i dipendenti sono la prima linea di difesa contro molte minacce digitali.
Nel mondo digitale di oggi, la sicurezza non può essere affidata al caso.
Non bastano soluzioni una tantum o interventi solo quando accade un problema: la vera forza sta nella prevenzione quotidiana, senza che tu debba pensarci ogni giorno.
Per decenni, la sicurezza aziendale ha lavorato con una filosofia del "castello e fossato": blindare il perimetro esterno (il firewall) e fidarsi implicitamente di tutto ciò che è al suo interno. Una volta che un utente o un dispositivo superava il fossato, otteneva libero accesso a gran parte del network.
Oggi, questa architettura è obsoleta e pericolosa. Con il lavoro da remoto, l'adozione massiva del cloud e l'uso di dispositivi personali (BYOD), il "perimetro" aziendale è virtualmente scomparso. La minaccia può provenire da un'e-mail di phishing cliccata da casa, da un'app cloud vulnerabile o, peggio, da un dipendente malintenzionato.
È in questo scenario che emerge la Zero Trust Security (ZTS), il nuovo paradigma che ridefinisce completamente la difesa: non ci si fida di nessuno, mai, a prescindere da dove si connetta. Questo non è un semplice prodotto, ma una filosofia di sicurezza indispensabile per la Business Continuity moderna.
La sicurezza del software non è mai stata tanto critica come oggi.
Ogni applicazione, servizio cloud o sistema non protetto apre una porta, spesso invisibile, a reati informatici, furti di dati e blocchi che minacciano continuità e reputazione del business. Essere proattivi—anziché reattivi—fa la differenza tra superare indenni un attacco e subire danni spesso irreparabili.
Nel mondo digitale di oggi, il tempo è letteralmente denaro. Per le PMI che operano con gestionali cloud, centralini VoIP e strumenti di collaborazione online, un’ora di inattività (downtime) non è solo un inconveniente: è un costo vivo che erode profitti, paralizza la produttività e, nei casi più critici, mina la fiducia del cliente.
Molti imprenditori conoscono la spesa mensile per la connettività, ma ignorano il costo reale di una sua interruzione. L'obiettivo non è più avere una connessione veloce, ma una Business Continuity totale. Ed è qui che entrano in gioco due concetti che trasformano la tua infrastruttura da passiva a proattiva: il Failover e il Bilanciamento della Connettività.
